La guardia, lo spostamento e l’attività del braccio armato
Introduzione
Anni fa restai allibito quando lessi su una rivista specializzata che i campioni del basket americano della NBA ogni anno, alla ripresa degli allenamenti, sotto la guida dei loro allenatori “ripassavano” i fondamentali della loro disciplina, proprio loro gl’indiscussi dominatori a livello mondiale della specialità.
L’articolista sottolineava l’importanza dell’attività non solo e soltanto sotto l’aspetto tecnico, bensì anche e prevalentemente sotto l’aspetto psicologico: la possibilità ed il desiderio di cercare di migliorarsi costantemente, approfittando della pausa tra un anno agonistico e l’altro.
Ogni atleta di ogni disciplina nutre sempre infatti la speranza di potersi migliorare.
Condivido pienamente la positività di questo atteggiamento che aiuta gli atleti (qualsiasi sia il loro valore) a rigenerarsi ogni volta attraverso una “ricostruzione” dei pilastri su cui poggia la loro capacità tecnica: l’umiltà, checché se ne pensi in giro, è una delle migliori molle a disposizioni dell’uomo, almeno di quello intelligente. E questa legge è valida per ogni attività umana, non solo per quella sportiva.
Per chi condividesse quest’impostazione produco questa serie di schede, che, riassumendo per sommi capi i fondamentali della disciplina, ha lo scopo di facilitare un ripasso generale della teoria schermistica.
La forma, ovviamente, non può essere altro che quella del canovaccio: parole e termini tecnici devono avere solo la funzione di stimolare in modo sintetico, il più organicamente possibile, l’interesse e la sensibilità degli atleti.
L’attività di gruppo, condotta, sorvegliata e incoraggiata da un tecnico specializzato, costituisce l’habitat più idoneo per sollecitare quelle dinamiche di confronto e di sperimentazione che sono importanti obiettivi da raggiungere.
L’insegnamento schermistico, tradizionalmente fondato sull’intimità della lezione individuale, non può tralasciare di avvalersi, anche se episodicamente, di questi straordinari sinergismi collettivi: condivisione di una sempre più profonda conoscenza concettuale e anche terminologica, verifica pratica di principi e per converso delle loro antinomie, partecipazione collettiva e spirito di gruppo.
Sono altresì sicuro che da un tale tipo di attività scaturisca anche un arricchimento professionale per il tecnico conduttore.
Lavoro non solo teorico o solo pratico, ma di piena comprensione e di valore ambivalente.
Questi sono gli intenti che mi ripropongo con la stesura di questo brevissimo canovaccio: …buon lavoro.
M° Stefano Gardenti
Montemignaio, agosto del 2009
Scheda n° 1
La guardia, lo spostamento e l’attività del braccio armato
La guardia
Principi: – ricerca della postura che garantisca i migliori equilibri per la gestione
dello spostamento sulla pedana e per l’attività del braccio armato
– attuazione, nella sciabola e nella spada, della protezione del braccio
– variazione della guardia in presenza di esigenze contingenti
Lo spostamento
- a) Passi e balzi
Principi: – minima interferenza con il sistema-schermitore
– loro variazione in ampiezza e frequenza
– valutazione della misura
- b) Raggiungimento del bersaglio
Principi: – progressione braccio – gambe
– uso differenziato tra affondo, passo avanti affondo e frecciata
– conseguenze dell’attacco
– tecniche di avvicinamento e raddoppio
L’attività del braccio armato
Principi: – indipendenza e dipendenza dal tronco dal tronco del corpo
– sincronismo e asincronismo con lo spostamento sulla pedana
– posizioni di pugno
– opposizioni di pugno
– atteggiamenti con l’arma e potenziali reazioni dell’avversario
Scheda n° 2
L’attacco
Definizione: prendere l’iniziativa per toccare l’avversario
Principi:
– rapporto con le diverse misure
– rapporto con i diversi atteggiamenti che l’avversario tiene col suo
ferro
– scelta del tempo
Tipologie d’attacco:
- a) in relazione alla reazione difensiva dell’avversario:
– semplice, quando si ritiene di sorpassare direttamente la sua difesa
– composto, quando si ricorre ad una o più finte per eludere la o le
parate dell’avversario
Argomento correlato: la finta
- in relazione all’atteggiamento del ferro dell’avversario:
– a propria scelta di tempo, quando tale atteggiamento perdura nel tempo
– in tempo, nel preciso istante di passaggio da un atteggiamento ad un altro
- in relazione alla propria ideazione:
– di prima intenzione, quando si congettura di sorpassare
direttamente la difesa avversario (sia d’attacco semplice, sia di attacco composto)
– di seconda intenzione, quando l’iniziativa d’attacco serve solo a
Far reagire l’avversario in un determinato modo in modo tale da
applicare ad esso una contraria già preordinata.
Esempio classico: cadere volontariamente sotto una parata
dell’avversario per applicare una predisposta contro parata e risposta.
- d) in relazione al rapporto tra lame:
– sul ferro, se c’è contatto tra di esse
– a ferro libero, se non c’è alcun contatto volontario
Specificazioni:
- attacchi semplici:
1) colpo dritto, in opposizione ad un invito o ad una scopertura
dell’avversario (botta dritta se tirata tramite l’affondo)
Argomento correlato per la spada: l’angolazione
2) cavazione, in opposizione ad un legamento
3) battuta e colpo, in opposizione all’arma in linea
Argomento correlato: gradi della lama
4) legamento e filo, ugualmente in opposizione all’arma in linea
- b) attacchi composti:
1) di finta semplice, se l’avversario si difende con una parata
Semplice ed è quindi necessario effettuare una cavazione
(180 gradi)
2) di finta circolata, in presenza di una parata di contro che
necessita quindi di una circolata (360 gradi)
3) di doppia finta, in presenza di due parate semplici
consecutive
4) di doppia circolata, in presenza di due parate di contro
5) di finta e circolata, in presenza di una parata semplice
seguita da una parata di contro
6) di finta circolata e cavazione, in presenza di una parata di
contro
seguita da una parata semplice
Scheda n° 3
La difesa
Definizione: reazione all’attacco dell’avversario
Tipologie: a) difesa di misura, consistente nel portarsi all’indietro fuori della
gittata dell’attacco
- b) col ferro, consistente nella realizzazione di una parata, cioè
nell’utilizzo della propria lama per deviare il colpo avversario
sopraggiungente
- c) difesa mista, utilizzando quanto in (a) e in (b)
- d) con la realizzazione di un’uscita in tempo (argomento trattato dalla
scheda n°4)
Specificazioni sulle parate:
- a) in relazione ai bersagli che si prefiggono di proteggere:
1) di prima (o di mezzo cerchio), il petto
2) di seconda, il fianco
3) di terza, esterno alto
4) di quarta, addome
5) di quinta (nella sciabola), sopra alla testa
- b) in relazione alla traiettoria effettuata dalla lama:
1) semplici, percorrenti in modo rettilineo il tratto più breve
2) di contro, descriventi con la punta un cerchio avvolgente
attorno alla lama avversaria
3) di mezza contro, limitatamente a due passaggi: dalla
posizione di seconda a quella di quarta e dalla posizione di
terza a quella di prima
4) di ceduta, tendenti a neutralizzare due azioni di filo
avversario: ceduta di quarta in contrapposizione al filo
di seconda o alla fianconata esterna (quella che parte dalla
posizione di quarta e in senso elicoidale con opposizione a
sinistra colpisce il fianco) e ceduta di terza in contrapposi-
zione alla fianconata interna (quella che parte dalla
posizione di terza e colpisce il bersaglio interno basso
spostandosi da destra a sinistra con opposizione a sinistra)
- c) in relazione alla durata del contatto tra le lame:
- di picco (o di battuta), se il contatto si risolve solo in una
percussione
- di tasto (o di appoggio), se il contatto si risolve in un pur
breve contatto tra di esse
Argomento correlato: la risposta
Scheda n° 4
Le uscite in tempo
Definizione: azioni di offesa in contrapposizione all’azione di offesa avversaria
Tipologie: a) colpo d’arresto (distinzione tra interruzione di un’azione composta
dell’avversario o precedenza temporale d’impatto sul bersaglio)
- b) cavazione in tempo
- c) appuntata
- d) imbroccata
- e) inquartata
- f) passata sotto
- g) contrazione
Scheda n° 5
Il controtempo
Definizione: la contraria necessaria per neutralizzare un’uscita in tempo
dell’avversario
Esecuzione: 1) fase di provocazione = simulare un proprio attacco per
sollecitare l’uscita in tempo avversaria
- fase di attesa = attendere l’esecuzione dell’uscita in tempo
- fase di neutralizzazione = annullare gli effetti dell’uscita in tempo
5) portare la stoccata sull’avversario
Nota bene: la fase (3) e (4) possono coincidere in quanto
un’uscita in tempo si può neutralizzare con un’altra uscita
in tempo
Scheda n° 6
La finta in tempo
Definizione: la contraria necessaria per neutralizzare un controtempo
dell’avversario
Esecuzione: 1) fase di attesa = attendere la simulazione d’attacco
dell’avversario, che ha il fine di provocare la nostra
uscita in tempo
2) fase di simulazione = non eseguire l’uscita in tempo, ma limitarsi
solo a fintarla
3) fase di attesa = attendere che l’avversario cerchi di neutralizzare
la nostra uscita in tempo
4) fase di neutralizzazione = eludere l’iniziativa del controtempo
5) portare la stoccata sull’avversario