quando la sciabola era……
a occhio nudo!!!
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Precisazioni circa l’arbitraggio senza la segnalazione automatica delle stoccate
L’introduzione della segnalazione automatica delle stoccate nella specialità della sciabola è avvenuta nel 1988.
In precedenza per l’assegnazione delle stoccate si doveva ricorrere, oltre al consueto presidente di giuria, anche a quattro giurati detti anche assessori.
Il presidente di giuria dirigeva l’assalto: verificava il materiale, dava l’a-voi e l’alt, ricostruiva l’azione secondo la Convenzione Schermistica, assegnava le stoccate, comminava le sanzioni.
I giurati, disposti ai quattro lati della pedana, due a due alle spalle di ciascun tiratore, seguivano lo spostamento dei due assaltanti per essere sempre nella migliore posizione per vedere se il colpo raggiungeva un qualche bersaglio dello schermitore che avevano spazialmente di fronte. Interrogati dal presidente di giuria potevano rispondere: tocca, tocca ma in bersaglio non valido, non tocca, mi astengo (quando non erano in grado di esprimere un parere fondato), mi astengo sul bersaglio (quando erano sicuri che la stoccata avesse raggiunto il corpo dello schermitore ma non erano in grado di esprimersi sulla validità del bersaglio).
Il parere del presidente di giuria, proprio in ossequio alla propria competenza e funzione, aveva un valore di un punto e mezzo; invece quello di ciascun giurato valeva un punto. Di conseguenza, il parere congiunto dei due giurati prevaleva su quello del presidente di giuria eventualmente difforme; invece, nel caso di astensione di uno dei due giurati, il parere del presidente di giuria risultava decisivo per l’assegnazione della stoccata.
Nel caso estremo in cui sia il presidente di giuria sia i due giurati si fossero astenuti contemporaneamente, per il beneficio del dubbio, non si procedeva all’attribuzione della stoccata.
Ecco l’intera casistica per comprendere meglio il meccanismo di verifica della o delle stoccate.
Dopo l’alt del presidente di giuria dato nell’ipotesi in cui ci sia stata una stoccata, il presidente ricostruisce il fraseggio schermistico e successivamente interroga i giurati che osservano lo schermitore che ha subito il colpo ricostruito (l’attacco o il tempo al braccio). Nel caso in cui il primo colpo non abbia esito, passa a interrogare gli altri due giurati e così via fino all’attribuzione della stoccata o alla conclusione del fraseggio.
Primo caso: – se i due giurati dicono tocca si assegna la stoccata
– se i due giurati dicono tocca ma in bersaglio non valido, l’azione viene considerata conclusa e non si assegna la stoccata
– se i due giurati dicono non tocca, si passa al giudizio dell’eventuale colpo dell’avversario e così via sino all’esaurimento del fraseggio
– se un giurato dice tocca e uno dice non tocca, decisivo è il parere del presidente di giuria; quindi si assegna la stoccata oppure si passa all’ulteriore fase del fraseggio
– se un giurato si astiene, prevale il parere del presidente su quello dell’altro giurato; quindi si assegna la stoccata oppure si passa all’ulteriore fase del fraseggio
– se un giurato dice tocca e l’altro dice tocca ma in bersaglio non valido, prevale il parere del presidente di giuria; ma in caso di astensione del presidente di giuria non si assegna la stoccata
– se giurati e presidente di giuria si astengono in contemporanea, non si procede all’attribuzione della stoccata
– se almeno uno dei tre osservatori dice mi astengo sul bersaglio (ovvero ritiene che il colpo abbia raggiunto il corpo dello schermitore, ma non è sicuro se in bersaglio valido o non valido) s’innesta un’interpretazione limitativa circa la divergenza di giudizio degli altri due osservatori: di fatto limita il maggior punteggio del presidente di giuria nel caso che si esprima dicendo non tocca.
Si evince da tutto ciò il carattere farraginoso del meccanismo per l’attribuzione della stoccata; tuttavia, dato che nella sciabola il colpo può essere portato non solo di punta ma anche di taglio, la tecnologia ha superato questo ostacolo solo dopo aver risolto nel tempo quello della spada e del fioretto (che invece colpiscono solo di punta).
L’attuale metodo di segnalazione automatica del colpo ha indubbiamente oggettivato l’evidenziazione della materialità del colpo stesso (invero prima abbastanza aleatorio); ma si è dovuto rinunciare, per motivi sempre tecnici, alla possibilità di segnalare l’eventuale colpo arrivato su un bersaglio non valido (come invece avviene nel fioretto convenzionalmente col colore bianco). In pratica vengono solo evidenziate le stoccate che raggiungono il bersaglio valido.
Ciò ha portato al necessario cambiamento della Convenzione Schermistica con la soppressione del principio che il raggiungimento del bersaglio non valido, pur ovviamente non idoneo all’attribuzione della stoccata, comportava comunque l’interruzione della ricostruzione del fraseggio schermistico. In pratica, se ad esempio un attacco finisce al bersaglio non valido della coscia dello schermitore, il fraseggio può tranquillamente proseguire.
Ecco alcuni spezzoni di gara: