Anche lo schermitore del terzo millennio, pur inconsapevolmente, è un romantico: i nostri attrezzi sportivi, ovviamente edulcorati, non sono altro che le derivazioni delle armi dei Cavalieri, siano essi Orlando, Artù, El Cid Campeador o Sigfrido; personaggi (storici o letterari) che, impugnando armi bianche, sono anche stati portatori di valori universali che mai sono tramontati tra gli uomini, per i quali continuano a costituire la Speranza.
La poesia, a questo proposito, è un insostituibile veicolo per rivivere in noi, ancora oggi, queste irripetibili sensazioni, nelle grandi come nelle piccole cose; cercando in tal modo di coltivare e nutrire il nostro spirito di uomini ormai anche troppo tecnologici.
La Scherma ci dona l’opportunità di provare queste sensazioni.
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