Il presente ed il futuro …dipendono dal passato
del nostro collega ed amico Alessandro Fantini Sala d’armi museo tre pont 1715
-
-
-
Watch Video
-
-
-
-
Watch Video
-
-
-
-
Watch Video
-
-
-
-
Watch Video
-
-
-
-
Watch Video
-
-
-
-
Watch Video
-
-
-
-
Watch Video
-
-
-
-
Watch Video
-
-
-
-
Watch Video
-
-
-
-
Watch Video
-
Impugnatura di qualche decennio addietro
Fioretto italiano
Da un racconto
“Maestro: sul manico possiamo aggiungere qualcosa. Già da un po’ di tempo mi riproponevo di farvi un discorso, ragazzi.
Quando vi ho fatto vedere per la prima volta il fioretto e la spada vi ho mostrato le armi che tuttora usate; vi ho detto che il manico era anatomico in quanto si adattava alla forma della mano.
Oggi voglio raccontarvi la vera storia dei manici delle armi, almeno di quelli relativi alle armi sportive.
Una cinquantina di anni fa, nelle specialità del fioretto e della spada, c’erano due prevalenti scuole di scherma: quelle italiana e quella francese.
La prima utilizzava armi con un manico detto appunto italiano, mentre la seconda si serviva, guarda caso, del manico francese.
Ognuna delle due scuole aveva sviluppato delle tecniche particolari, appunto in relazione ai manici adottati e spesso venivano organizzate delle sfide col fine di dimostrare la supremazia dell’una sull’altra.
Guardate cosa vi ho portato oggi: due fioretti, uno con manico italiano e uno con manico francese. Di spada c’è solo quella francese: l’italiana è così tanto tempo che non si usa che non esiste più nemmeno come cimelio!
Carlotta, tu hai preso il fioretto con manico italiano. Guardate, ragazzi, non converrà più usarlo, ma com’è bello: i due archetti simmetrici, la stanghetta trasversale che si chiama gavigliano e il ricasso, che non è altro che la stessa lama dopo che è passata dalla coccia: è qui che si posizionano indice e pollice.
Lo hanno mandato in pensione dei grossi cambiamenti che ci sono stati nel modo di tirare di scherma: la sempre maggiore componente atletica, il modo di tirare la stoccata, i sempre più frequenti corpo a corpo e così via.
Alla fine il suo posto è stato preso dal manico anatomico, appunto quello che state usando voi.”
Ecco in buona sostanza la storia del manico italiano; chi ha avuto l’occasione di usarlo non lo può certo dimenticare non fosse altro che per il calletto abbastanza doloroso che produceva sul dito medio, dito che aveva il compito precipuo di sorreggere l’arma. Ma il metodo indotto d’impugnatura ci ha anche fatto capire in tempi brevi l’importanza di gestire l’arma con le tre dita guida della mano, appunto pollice, indice e medio, impedendoci di fatto di maneggiare con forza il fioretto.
Con tale tipo d’impugnatura le azioni si svolgevano molto più in linea di quanto si usi farlo oggi, rendendo di conseguenza molto più difficile l’attacco e facilitando per contro non di poco la difesa.
Ma la storia esiste per mandare in pensione anche le cose e il manico italiano non è sfuggito alle sue ferree leggi …comunque vi confesso che, pur in soffitta, conservo ancora il mio fioretto italiano e ogni tanto mi piace impugnarlo e proustianamente ritorno al passato.
Eccolo, finalmente, il famoso fioretto con impugnatura italiana:
Chi ha il coraggio di dire che non è il più bello?!