Mattia dr. Angotti posturologo & chinesiologo


Mattia dr. Angotti

Posturologo & Chinesiologo 

https://www.facebook.com/matangot93

                    Via Degli Oleandri, 8 – 88046 Lamezia Terme CZ

 
Arbitro presso IWAS Wheelchair Fencing
 

Maestro di Scherma FIS  Maestro di Scherma ANS  Preparatore Fisico di Scherma iscritto all’ albo

 

 

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Il Modello di Prestazione nella Scherma

 

La Preparazione Atletica nella Scherma

 

Introduzione alla Posturologia nella Scherma

 

 

Articoli

 

 

 

 

 

 

Ernia del disco

 

 

Che cos’è?

L’ernia del disco è una patologia che colpisce uno o più dischi vertebrali della colonna e consiste nella fuoriuscita del nucleo polposo esternamente rispetto alla sua sede di cuscinetto intervertebrale.

Le statistiche ci dicono che il 25% della popolazione viene colpito da questa problematica, di conseguenza fare prevenzione nel corso della propria vita risulta necessario.

 

Dove si verifica?

L’ernia può verificarsi in qualsiasi parte della colonna vertebrale, ma quelle a maggior incidenza sono la zona lombare, soprattutto a livello L5 ed S1, oppure nella zona cervicale C6 e C7.

Questa fuoriuscita erniale può provocare dolore, intorpidimento o debolezza ad un arto superiore nel caso di ernia cervicale e nell’arto inferiore nell’ernia lombare.

Va precisato però che molte persone, circa il 30-40%, non hanno nessuna sintomatologia con l’ernia del disco e quest’ultima viene diagnosticata casualmente con una risonanza magnetica effettuata per un altro motivo. Altri pazienti invece accusano un dolore diffuso nella zona lombare (lombalgia) e in un arto inferiore (sciatalgia).

 

Quali sono le cause allora?

Sicuramente il normale invecchiamento genera la degenerazione del disco, che diventa meno flessibile e più predisposto a lacerarsi o a rompersi sotto sforzo. A volte il normale sollevamento di un oggetto pesante può portare ad un’ernia, soprattutto se c’è torsione nel sollevamento. Molto più rara è la fuoriuscita del disco dovuta ad un trauma come una caduta o un colpo alla schiena.

Molto spesso invece l’ernia è il risultato di un disequilibrio posturale che porta alla torsione del bacino e della colonna vertebrale nella zona lombare. Il disco in questi casi viene sfiancato, poi degenera in bulgingprotusione ed infine in ernia.

 

Cosa può fare allora la posturologia?

La Posturologia studia la relazione tra il corpo e l’ambiente circostante, ci permette di indagare la causa del dolore e ci aiuta ad ottenere risultati più duraturi nel tempo.

Il classico mal di schiena spesso trova la sua origine dalla forza torsionale che il bacino ruotato esercita sulla colonna.

Per questo motivo è fondamentale analizzare non solo la parte superiore del corpo che ci orienta nello spazio, ma anche i piedi che mantengono memoria dell’errore torsionale.

 

Come si agisce?

Attraverso lo studio e la rieducazione dei recettori posturali, il trattamento delle catene miofasciali, la rieducazione respiratoria e il corretto esercizio fisico, miglioriamo la flessibilità del corpo e tessuto profondo dei muscoli, riduciamo dolori e uso di farmaci.

Il buon Posturologo è colui che spinge le persone a cambiare la relazione con il proprio corpo; lavorando sulla postura infatti si impara a prendersi cura della schiena, della salute e del proprio benessere a 360°.

Ecco quindi spiegato il valore della Posturologia nella prevenzione di questo tipo di problematiche, la colonna vertebrale poggia sul bacino, di conseguenza eliminare precocemente una rotazione o un’asimmetria risulta fondamentale per evitare la degenerazione e futura ernia del disco.

 

Esercizio terapeutico: tutto ciò che dovresti sapere a riguardo

 

Nel 2024, con tantissime evidenze scientifiche che trattano questo tema, ancora non si dà il giusto peso all’esercizio fisico con obiettivo terapeutico.

A tal proposito ricordo un mio docente universitario che durante le sue lezioni diceva “la medicina del futuro è il movimento, l’esercizio terapeutico verrà somministrato come una pillola nei prossimi anni”.

Ancora però, sono pochi gli addetti ai lavori che danno questo valore all’attività fisica in ambito sanitarioriabilitativo o preventivo.

Eppure la ricerca scientifica è chiara in questo senso, il movimento e l’esercizio sono parte integrante del processo di cura della persona.

Movimento e patologie

Il nostro corpo è fatto per muoversi e per garantirci prestazioni elevate, non per stare otto ore seduti dietro ad una scrivania.

Per questo motivo la riduzione o ormai la totale assenza di movimento è identificata dagli esperti come un grande fattore di rischio per la maggior parte delle patologie croniche dei nostri giorni: malattie cardiovascolaridiabeteobesità e mal di schiena.

Su cosa si agisce?

Su tutte le capacità motorie del soggetto. In particolare:

  • Forza
  • Resistenza
  • Velocità
  • Equilibrio
  • Mobilità articolare
  • Coordinazione

Lo specialista del movimento dovrà quindi valutare le caratteristiche del soggetto in esame, e migliorarle, fissando degli obiettivi ragionevoli a livello fisico a scopo di aumento della qualità di vita.

L’importanza dell’esercizio negli over 50

Dopo i cinquant’anni è fisiologico incorrere in sarcopenia ed osteopenia, rispettivamente perdita di tono muscolare e densità ossea. Ecco perché in queste persone l’esercizio terapeutico ha ancora maggior valore, poiché assume il ruolo di alleato primario per contrastare queste problematiche muscolo-scheletriche.

Qual è l’idea vincente?

La personalizzazione. Il programma di esercizi va “cucito addosso” come un abito sartoriale, in quanto ogni persona è diversa ed ha esigenze diverse. Per questo motivo ognuno ha bisogno di un programma di sedute adatte alle proprie necessità, pronte ad essere rimodulate in base ai progressi del soggetto.

Mente non solo fisico

Anche a livello mentale l’attività fisica apporta dei benefici significativi, grazie agli ormoni del benessere, le endorfine, si riducono ansia, stress, depressione, si regolarizza il ritmo sonno-veglia e si aumenta la concentrazione sul lavoro o nello studio.

 

 

Cos’è e come si risolve una contrattura muscolare?

 

La contrattura muscolare è una problematica abbastanza frequente che abbraccia tutte le fasce d’età. Non è altro che un accorciamento involontario di uno o più muscoli del nostro corpo, protratta nel tempo.

Come detto in altri articoli precedenti, il corpo è una macchina perfetta che tende a proteggersi in moto autonomo se per esempio è sollecitato da un carico eccessivo, causando appunto una contrattura come atto di difesa.

Come si presenta?

E’ un aumento del tono muscolare, apprezzabile sia a livello propriocettivo come rigidità della zona, sia al tatto per aumento del volume e del tono muscolare nella zona interessata. Ovviamente il tessuto contratto non subisce lesioni come nel caso dello stiramento o dello strappo muscolare, ma è sicuramente una problematica fastidiosa.

Quali sono i muscoli maggiormente interessati?

Tra questi possiamo sicuramente nominare i muscoli della coscia: il quadricipite femorale e il bicipite femorale, della gamba: soleo gemelli, i muscoli del collo e della spalladeltoide e trapezio, della schienalombari e dorsali.

Quali sono i soggetti maggiormente colpiti?

Sicuramente gli sportivi e gli anziani per due semplici motivi. Gli sportivi incorrono in una contrattura muscolare quando il loro corpo non è in perfetto equilibrio posturale o chiedono uno sforzo eccessivo ai propri muscoli che non sono preparati a farlo.

Negli anziani invece il problema è opposto, visto che tendenzialmente sono meno propensi all’attività fisica, appena fanno un movimento brusco o involontario, il loro corpo va “in protezione” per evitare danni più gravi al tessuto muscolare.

Altre cause

Oltre a quelle sopra elencate, sicuramente possiamo affermare che ci sono altre motivazioni per cui si incorre in una contrattura. Disidratazionedisturbi circolatori o metabolicipatologie nervose o muscolariproblematiche articolariesposizione al freddo prolungata, riposo non adeguato, stress eccessivo, contribuiscono tutte alla formazione di un risentimento muscolare di questo tipo.

Come rimediare da soli?

Di solito questa problematica sparisce in poco tempo, i casi più gravi possono durare 5 giorni, oltre al riposo per velocizzare il recupero si può procedere in autonomia con esercizi di mobilità e allungamento del tessuto muscolare, applicare impacchi caldi per rilassare la muscolatura, mantenere una corretta idratazioneautomassaggiarsi la zona interessata con o senza una pomata per aumentare circolazione locale del sangue.

Come farsi aiutare dal terapista?

La scelta di un terapista esperto può senza dubbio accelerare ancor di più la fase di recupero. Sono sicuramente consigliati i trattamenti decontratturantiterapia percussiva-vibrantevibroterapia locale novafoncoppettazione, applicazioni di kinesiotape ecc.

Come prevenire?

Sicuramente un buon equilibrio posturale e una corretta idratazione e attività fisica sono alla base della prevenzione per quanto riguarda questo tipo di problematica.